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Gli esperti avevano lanciato l’allarme da tempo: il divieto di produzione di oppio in Afghanistan imposto dai Talebani produrrà conseguenze imprevedibili. In Afghanistan infatti si coltiva oppio da tempo immemorabile in più di 200.000 ettari, garantendo un‘offerta che copre più dell’80% del mercato mondiale. Le comunità rurali più vulnerabili del paese sono riuscite a sopravvivere grazie a un mercato che adesso è letteralmente crollato.

Secondo una recerte ricerca dell’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (UNODC) presentata in questi giorni, la coltivazione del papavero da oppio si è ridotta del 95% a seguito del divieto di droga imposto dalle autorità afghane nell’aprile 2022. Dei 233.00 ettari di campo coltivati ne restano solo 10.800. La produzione dell’oppio è passata da 6.200 tonnellate nel 2022 a sole 333 tonnellate nel 2023. Dovremo aspettarci conseguenze devastanti a diversi livelli.

In Afghanistan si aprirà una grave crisi umanitaria per le numerose comunità rurali la cui economia era fondata sul mercato dell’oppio. Il reddito degli agricoltori derivante dalla vendita del raccolto del 2023 è diminuito di oltre il 92%; da una stima di 1.360 milioni di dollari per il raccolto del 2022 a 110 milioni di dollari nel 2023.

Gli effetti negativi ricadranno sull’intera economia afghana se si considera che il valore delle esportazioni di oppiacei ha spesso superato il valore dei beni e dei servizi legalmente esportati dal Paese.

Cosa succederà nei mercati asiatici ed europei? Una minore quantità di eroina può causare una riduzione del consumo e stimolare l’emergere di alternative molto più pericolose, come l’uso del fentanyl e altri oppioidi sintetici. Come sempre accade nei mercati a domanda rigida quali quelli delle droghe, una volta creata la domanda, l’offerta si adatta.

È quanto è successo con i cartelli messicani che hanno progressivamente sostituito la loro offerta di black tar, una versione economica di eroina, con il fentanyl prodotto dai cartelli della droga per poi distribuirlo negli Stati Uniti. Nel corso del 2022 l’Agenzia federale per la lotta alle droghe (DEA), ha sequestrato più di 400 milioni di dosi letali di fentanyl.

I sequestri del 2023 hanno già raggiunto 78,1 milioni di dosi e il fentanyl è stato dichiarato come “la più letale minaccia di droga della nazione”. Cosa succederà in Europa?

Sarà necessario attivare un’azione di prevenzione mirata a evitare che le persone che fanno uso di oppiacei si rivolgano a sostanze ancora più dannose. Siamo preparati a questa nuova emergenza?