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Chi sono i fratelli di sangue? Dopo il terremoto del 1908 a Messina e Reggio Calabria, erano i bambini orfani che vagavano come fantasmi sui cumuli della case distrutte.

Molti di loro furono salvati da un prete inviato dal Papa, Don Luigi Orione. Altri fratelli di sangue li ritroviamo nelle macerie dei bombardamenti di Aleppo in questi giorni. Di loro si parla di meno, si vede qualche giornalista piangere, rinunciando al gioco di potere della “cluster-notizia” della notizia strategica che deve fare prevalere una certa realtà e nasconderne un’altra.

I fratelli di sangue sono i ragazzi in fuga dai riformatori nella Berlino degli anni trenta. Hernst Heffner scrisse la loro storia nel libro Blutsbrüder (Fratelli di sangue), finito nel rogo del 1933 quando i nazisti decisero di eliminare i libri non corrispondenti allo “spirito tedesco” e pubblicato in versione italiana da Fazi editore nel marzo di quest’anno. Scomoda la verità raccontata da Heffner.

Di lui abbiamo poche notizie; sappiamo che scomparì misteriosamente dopo una strana convocazione da Joseph Goebbels al Reichskulturkammer. Avrà avuto un malore? I ragazzi di Alexanderplatz fuggirono dal riformatorio; preferirono la fame al falso mito della rieducazione.

Inimmaginabile forse oggi, nei tempi in cui ci facciamo educare con facilità estrema dalle parole, dagli slogan, dall’etica a buon mercato. Non esistono più i fratelli di sangue: c’è però uno strano fenomeno di randagismo degli adulti.