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Afferma Pascal:

“Gesù sarà in agonia fino alla fine del mondo; non bisogna dormire durante questo tempo”.

Ma di quale Gesù stiamo parlando?

Oggi vedo Gesù nei campi di sterminio della diseguaglianza sociale, negli spazi di violenza che si aprono ogni giorno in ogni parte del mondo. La politica e le istituzioni sono diventati i templi del maquillage della coscienza; le università e i suoi docenti hanno gestito la conoscenza come le banche i loro profitti, producendo e diffondendo ignoranza; i mercati hanno costruito un nuovo scenario criminale in cui si continuerà a giudicare solo la povera gente.

Non so di quale Gesù stiamo parlando; forse quello che sta tra Dio e questa miseria, quello che si allinea sull’orizzonte del mare in cui annegano quotidianamente i profughi, i rifugiati e i migranti. Quello descritto da Pier Paolo Pasolini nel suo film Il Vangelo secondo Matteo e rinnegato dalla sinistra francese, per paura che il martirio del sottoproletariato francese potesse diventare il martirio di Cristo.

Un Cristo con la “C” maiuscola e un cristo culturale, un cristo uomo ancora più scomodo del primo perché è “Alì dagli occhi azzurri”, il migrante raccontato da Pasolini più di cinquant’anni fa, prevedendo l’attuale tragedia:

Saranno con lui migliaia di uomini coi corpicini e gli occhi di poveri cani dei padri (…) Sbarcheranno a Crotone o a Palmi, a milioni, vestiti di stracci asiatici, e di camicie americane”.

E ancora è il Gesù che sta in mezzo ai nuovi mostri della violenza: i bambini di tutto il mondo.
I bambini che non hanno più tempo per giocare perché sono al servizio del turismo sessuale, delle bande armate, del lavoro schiavìle. Sono i sicari delle pandillas messicane, sono i lavoratori asiatici delle grandi aziende, sono gli orfani delle guerre.

Gesù è in agonia insieme a loro per dirci di non stare con le mani in tasca, per ricordarci quello che dimentichiamo spesso: di diffidare delle parole forti, dei proclami, delle grandi imprese; di uccidere gli eroi, distruggere i templi, le parate, gli inni e le bandiere. Sfidare il nuovo Dio; quello del potere, del denaro e delle armi anche se travestito da divise e stemmi.

Gesù è in agonia nelle strade di ogni giorno; lo troviamo se riusciamo a vivere il presente con tutte le sue contraddizioni. La concretezza del presente che svela le menzogna di una società moderna popolata di personaggi di un carnevale infinito. Dobbiamo essere figli dei giorni che passano. Contro la menzogna del futuro.